Quando il nostro amico quattrozampe deve affrontare un intervento chirurgico... calma e sangue freddo.
Tendiamo
a focalizzare tutta la nostra ansia solo sull’operazione, ma ci scordiamo che
poi che il processo di guarigione richiede altrettante cure e premure.
Dunque
manteniamo la calma e la forza necessaria a rassicurare il nostro fido, che
dovrà affrontare questa sua esperienza, e prepariamoci a predisporre per tempo
l’ambiente migliore per accoglierlo ed accompagnarlo nel delicato periodo di
convalescenza post-operatoria.
A
seconda dei casi e delle zone interessate, il veterinario ci raccomanderà di
procurarci alcune “protezioni” come un collare speciale o una maglietta per impedire
che il cane si giri e cerchi di leccarsi le ferite.
Qualche
leccatina in sé non fa male, è vero, ma poi una tira l’altra, come le ciliegie,
e l’insistenza costante finisce col togliere medicazioni e punti sino a
riaprire e infettare la ferita. E non importa che un cane sia diverso
dall’altro, o che abbia abitudini ben distinte: qualsiasi cane (o gatto) si
lecca. Chi in modo più concitato ed evidente, chi in modo più tranquillo e
nascosto, ma per istinto si lecca. Abituato in natura a pulirsi e a calmare
pizzicori da parassiti con una bella leccata, per istinto cercherà di leccare e
mordicchiare anche le ferite chirurgiche. Quando poi si avvia il processo di
cicatrizzazione, è ancora peggio: si crea quel pruritino irresistibile che attirerà
ancora di più mordicchiamenti e leccate.
Quindi
armiamoci di pazienza. Se il medico ce lo chiede, “imbraghiamo” il nostro fido
nei tutori protettivi e somministriamo gli antibiotici o i farmaci prescritti
sino alla completa guarigione.
I
collari protettivi o le magliette post-operatorie sono forse un po’ fastidiosi
da indossare, ma dobbiamo avere le idee chiare: meglio piccoli disagi per brevi
periodi che una convalescenza lunga, rischiosa e tormentata, fra possibili
andirivieni dal veterinario per complicanze varie. Non metteremmo forse il
gesso alla gamba rotta di un bambino solo perché il poverino non riuscirebbe a
correre per un mese? Quello che serve serve, non cediamo a capricci e sguardi
pietosi.
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Fonti:
dott.sa veterinaria Manuela Chimera su ‘petsblog’
TUTORI DI PROTEZIONE
Collare
Il
più classico è quello “elisabettiano”, fatto come un grosso imbuto di plastica
attorno al collo. Questo gli impedisce di girarsi, gli ostruisce un poco la
visuale, ma per il resto consente al cane una vita piuttosto dignitosa. Un po’
fastidioso all’inizio, ma non così tragico. Se rimaniamo sereni e aiutiamo il
nostro fido ad adattarvisi, magari lasciandogli più spazio e spostando gli ostacoli
più difficili da superare, si abituerà nel giro di qualche giorno. I movimenti
rimarranno un po’ goffi e impacciati, a causa della visuale limitata, ma potrà
comunque continuare a fiutare, mangiare e bere dalla ciotola - larga e bassa -
come prima.
Attenzione
però, il collare elisabettiano deve essere della giusta lunghezza! Se ne
compriamo uno più piccolo per timore che lo opprima troppo, il cane riuscirà a
leccarsi lo stesso e non gli faremo certo un buon servizio.
Una
variante del collare elisabettiano è quello a ciambella, in stoffa semirigida,
morbida e flessibile, che si estende in larghezza, ma libera completamente la
visuale e i movimenti. La sua flessibilità consente di attenuare l’impatto di
eventuali urti contro mobile e pareti e consente che il soggetto possa
sdraiarcisi sopra in tutta comodità.
Comoda è anche la ciambella gonfiabile, meno invasiva, da
portare per passeggiate o nelle ore di gioco.
Oggi,
però esistono in commercio anche collari
protettivi in stoffa rigida, lavabili, traspiranti, ergonomici ed
efficienti come il collare elisabettiano, ma molto meno invasivi. Essi
impediscono i movimenti del collo per evitare che il cane si volti e si lecchi,
ma non ostacola in alcun modo né la visuale né il muso per la prensione degli
alimenti. In questo modo rimangono riparate la zona del torace, ventre,
fianchi, zona perianale e parti della zampa anteriore (da spalla a gomito).
Maglietta/Body
Se
l’intervento è stato particolarmente delicato, se il cane (o il gatto) è
particolarmente difficile da gestire, oppure più semplicemente se il padrone è
troppo sensibile o ansioso per reggere alla vista di un collare, allora si può
ricorrere ad un altro tipo di copertura per le ferite: la maglietta, o il body
post-operatorio. Strumento efficace che ripara senza ostacolare i normali
movimenti dell’animale.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0AFLypW7hNsIr28GselQIIGAcg11pKanikdKN55pAB8kjQDaffs9O_5LVR3ESgoUSlmAu6xWSbntWtFOb-EsqchLrRjYa9CIJCGMfWsr6F-I3IhIa6iIs3iw6mOV768ehp0pu-SQ9980q/s1600/maglietta-gatto-joy-vet.jpg)
Ne esistono di forma specifica per cani, facili e comode da indossare, con apertura lungo la schiena e parti imbottite per assorbire eventuali perdite da incontinenza o da normale evacuazione, oppure si può ricorrere al fai-da-te: una maglietta o una canottiera per i cani di taglia grande, o un body da neonato per cani di taglia piccola, tagliati opportunamente all’altezza della coda. Per chi desidera sbizzarrirsi con l’arte del riciclo, si possono anche riutilizzare tubolari di tessuto di ogni genere, come sacchetti di stoffa, gonne, o quant’altro ci possa venire in mente da avvolgere attorno all’addome e la schiena del cane come un cappottino. Basta ricavare le aperture al punto giusto per far passare testa, zampe, coda e poter aprire re richiudere in zona inguine. Persino un tubolare di garza potrebbe andare, tagliato nei punti giusti.
I
body post-operatori già confezionati risolvono meglio il problema, già sagomati
e suddivisi per taglia, mentre per il fai-da-te è necessario fare qualche prova
prima di tagliare le forme giuste: sarà necessario fare attenzione a che il
body non sia troppo stretto all’inguine e alle ascelle (perché non dia fastidio
alle medicazioni e alle ferite e che non segni la pelle durante i movimenti), ma
anche che non sia troppo largo e cadente, perché potrebbe essere facilmente
morso o graffiato e ridotto a brandelli.
Purtroppo
un cerotto e una fasciatura, da soli, non risolvono, non tengono. Senza
protezioni, in poco tempo si staccano, si spostano, rischiando anche di venire
mangiate. Meglio ricoprire con body protettivo, che sia fabbricato su misura, oppure
ricavato da vecchie magliette poco importa, basta che sia funzionale. In ogni
caso, utilizzare un tessuto in cotone, o comunque lavabile, poiché quando
s’inumidisce va cambiato.
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